Come Progettare e Utilizzare il Footer della Mail

di Matteo Di Giacomo
09/09/2019

Footer, Cos'è, a Cosa Serve e come Progettarlo Efficacemente

Nei precedenti articoli abbiamo parlato dell’importanza di una strategia di mail marketing, in cui ogni aspetto venga curato alla perfezione per raggiungere gli obiettivi prefissi.

Tra gli elementi spesso trascurati della struttura di una mail c’è il footer che, a differenza di quanto si pensi, ha una certa rilevanza in una mail che punti a farsi leggere e non cestinare.

Intanto, cos’è il footer?
Analogamente a quello dei siti web, il footer è la parte conclusiva di una e-mail, una sezione, solitamente in contrasto col resto della mail, che può ospitare diversi elementi importanti.

Strutturare il footer affinché sia utile, leggibile e completo non è facile. Come il resto della mail, bisogna ponderare bene quali elementi inserire e quali no, quali possono essere utili e quali venire percepiti come ridondanti in base agli obiettivi della mail e alla strategia di e-mail marketing scelta.

Ci sono comunque alcuni elementi che non possono mancare. Vediamoli in breve.

Gli elementi indispensabili del footer di una mail

Il footer della mail deve contenere alcuni elementi importanti.

In primis, dev’essere presente un link per la disiscrizione dalla mail: sia per ragioni di privacy che per ragioni di trasparenza, al lettore dev’essere data la possibilità di smettere di ricevere la nostra newsletter o gli aggiornamenti per i quali si è iscritto in passato. È una questione di credibilità e di correttezza: due aggettivi che è bene siano sempre associati alla tua persona o al tuo brand.

Il footer deve anche contenere un permission reminder, cioè una parte che ricordi chiaramente al lettore perché ha ricevuto quella mail. “Ricevi questo messaggio perché sei iscritto alla newsletter/blog/etc.” è una formula semplice ma efficace: chiarisce immediatamente a chi legge il motivo per cui gli è arrivata quella mail, così da evitare reclami spam.

Altro elemento fondamentale, l’informativa sulla privacy: con il GDPR, informare gli utenti delle modalità di trattamento dei dati personali è obbligatorio.

Visti gli elementi obbligatori, vediamo cosa può essere utile inserire nel footer.

Cosa inserire nel footer (e come)

Alcuni elementi, abbiamo visto, devono essere inseriti per forza o quasi. E gli altri?

Per scegliere cosa mettere e cosa no, dobbiamo sempre ragionare in ottica di strategia, obiettivi e UX esperience.

Tra gli elementi che possono essere inseriti, troviamo il logo, il payoff e il claim, ossia le basi della brand identity: farsi riconoscere subito aiuta a entrare nella mente del lettore.

Buona norma è anche inserire un link al sito aziendale, un indirizzo fisico e un indirizzo mail; non dovrebbero mancare neppure i pulsanti di condivisione social, così da farsi trovare facilmente e rapidamente anche sulle piattaforme più utilizzate quali Facebook, Instagram o Linkedin.

Nel footer si può mettere anche una breve – breve! – bodycopy, magari una sorta di about me, che esplichi o sottolinei i valori aziendali e, se necessario, una call to action, anche se questa è meglio sia presente nel corpo della mail, ovvero al centro dell’attenzione del lettore.

Altri pulsanti da inserire possono essere l’opzione “visualizza del browser”, “inoltra  a un amico” oppure altri link utili al lettore.

Detto degli elementi da inserire, ora arriviamo al fulcro del discorso: come progettare il footer di una mail?

Progettare il footer di un’e-mail: questione di chiarezza e credibilità

Un footer efficace è un footer semplice, chiaro, senza scritte sovrapposte o poco leggibili, che trasmetta autorevolezza, credibilità e che rispetti la UX.

In un footer è bene mettere gli elementi fondamentali per raggiungere il nostro scopo, non uno di meno né uno di più: privilegiamo chiarezza e facilità d’uso, e se vediamo che un elemento è di troppo, rinunciamoci. Scegliamo colori in linea con la nostra identità visuale, che contrastino bene con le parti di testo (di solito il footer ha un colore diverso dal resto della mail); evitiamo di far impazzire il lettore con scritte troppo piccole.

Il footer dovrebbe trasmettere un senso di autorevolezza: il lettore deve fidarsi di chi scrive e anche nel footer deve trovare un richiamo all’identità e ai valori aziendali.

Prima di buttare giù il footer, facciamo un piccolo schema organizzando gerarchicamente gli elementi che vogliamo siano presenti: in base alla scala di importanza, scegliamo quali mettere e sacrifichiamo quelli che non consideriamo utili alla comunicazione.

Optiamo per un design pulito, che convinca il lettore a soffermarsi anche sul footer e a non chiudere la mail dopo il testo vero e proprio.

Riassumendo, dunque, il footer dev’essere curato come il resto della mail, perché anche questa parte, a volte trascurata, comunica: una bella mail, con il giusto tono di voce, una struttura chiara e una CTA irresistibile può essere rovinata da un footer approssimativo.

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